TRACCIA PER UNA POESIA
Certo Allen Ginsberg
quando viaggiava
in India
in Messico in Giappone
fumando marijuana
ganja indiana
ayahuasca
prendendo etere
acido lisergico e
peyote e funghi messicani
pensando di accelerare
le mutazioni
faceva una vita
un pò
più interessante
della mia
per non parlare
poi
di quel Vassilj Ivan
che a caccia di
trotskisti e
sabotatori
viaggiava per la Russia
come nei romanzi
Editori Riuniti
ordine della Ghepeù
scherzi a parte
mi annoio
un pò
in bene o in
male
tutto sembra
già stato fatto
e forse l’unica cosa da fare è ricominciare da capo
e partendo da zero
non tener conto di tutte le speranze le
illusioni
di fino a poco fa
la solenne fanta-
stica ubriacatura
ubriacatura ideologica-sessual-esistenzial-vitale
mi chiedo come possono
esistere ancora dei fascisti
quando il 68 è stato così divertente
evidentemente siamo più malati
di quello che crediamo
se ci sono ancora imbecilli che non hanno partecipato
all’ubriacatura
e giocano con le bombe
mi sono simpatici
quelli che continuano a fare
quasi le stesse cose
di quando facevamo facevano la folle meravigliosa
ubriacatura
sapendo che non ci
credono
che non è più quella cosa
e coscienti di ciò
c’è un mio amico
che è passato attraverso tutte le esperienze
bolscevico esistenzial ubriacatura ideologica
senza neanche accorgersene
portando il suo armadio
come se nulla fosse
bello o tetragono senza nessuna frattura
apparente
è un reperto archeologico
dovrebbero metterlo al museo
insieme ai dinosauri
ma è un falso dinosauro
anche se ha un bel cartellino
so due o tre cose di lui
così tremendamente precise
e per pietà non gliele dico
le ragazze
deambulare promenarsi per Roma vedendo le ragazze
le ragazze
sono l’unica cosa nuova che è rimasta
le donne non toccate dalle delusioni e dall’età
nuove come il primo vulcano
il miracolo si è ripetuto in
loro incominciano da capo ogni volta
andare all’università
dove infiamma la discussione tra astensionisti
e boicottatori
e accorgersi che non me ne fregava
niente
assolutamente niente
ricominciare da capo
una lunga lunga ricognizione
come i tre moschettieri ricominciavano
vent’anni dopo
(da Strana categoria, 1975)
Lo stile di Bordini è un antistile, si fonda sulla dilatazione, sull’alleggerimento, sulla rarefazione dell’io che si volatilizza restando pura voce e raggiungendo un’identità trascendentale e insieme provvisoria (Alfonso Berardinelli)
Non esiste per Bordini un nucleo astratto di pensiero e di sensibilità che farebbe da presupposto e fonte perenne della scrittura. Al contrario, è la pulsione poetica che potrà dare luogo a quella che, una volta fissata sulla carta, apparirà come un’idea del mondo. (Emanuele Trevi)
http://www.carlobordini.com/images/recensioni/VULCANI%20Alias.pdf
Vorrei invece sottolineare la verità più importante che questo libro ci affida: la convinzione, cioè, che l’irrealtà sia l’unica reale esperienza quotidiana che ci è ormai concessa, per una malattia mentale che vale come l’unico destino possibile per il personaggio-uomo. (Massimo Onofri)
http://www.carlobordini.com/images/recensioni/2006%20novembre,%20Diario,%20Massimo%20Onofri.pdf
Carlo Bordini (1938) vive a Roma. E’ stato militante trotskista. Ha insegnato storia moderna presso il Dipartimento di Studi storici dell’università di Roma La Sapienza, dove si è specializzato nella storia della Corsica nel XVIII secolo e in storia della famiglia e dell’amore.
Ha pubblicato:
Strana categoria (ciclostilato in proprio), 1975;
Poesie leggere, Barbablu, 1981;
Strategia, Savelli, 1981;
Pericolo, Aelia Laelia, 1984;
Mangiare, Empirìa, 1995;
Polvere, Empirìa, 1999.
Pezzi di ricambio (racconti e frammenti), Empirìa 2003;
Manuale di autodistruzione, Fazi 1998 – 2004;
Pericolo – poesie 1975-2004 (antologia), Manni, 2004
Gustavo – una malattia mentale, Avagliano 2006.
Purpureo Nettare, Alla pasticceria del pesce, 2006 (con acquarelli di Rosa Foschi)
Poema inutile, Empirìa, 2007 (con disegni di Rosa Foschi)
Sasso, Scheiwiller, 2008.
I diritti inumani ed altre storie, La camera verde, 2009.
Non è un gioco – Appunti di viaggio sulla poesia in America Latina, Sossella, 2009.
I costruttori di vulcani. Tutte le poesie 1975-2010, Sossella, 2010
Memorie di un rivoluzionario timido, Sossella, 2016
Assenza, Carteggi Letterari – Le edizioni, 2017
Sue poesie inedite, dopo il 2010, sono apparse su varie riviste. Tra queste: L’Ulisse, numero 16, marzo 2013. La poesia “New York” è pubblicata in Maria Grazia Pontorno, Roots, Charta editore, 2013.Ha partecipato a diversi festival di poesia in vari paesi nel mondo. E’ tradotto in varie lingue.
La foto in evidenza è di Dino Ignani