Sabato 20 Maggio ore 13.00/22.00
CostArena, Via Azzo Gardino 48
La nuova voce della poesia peruviana
Myra Jara è una nuova voce nella poesia giovane peruviana. Per i lettori appassionati della poesia peruviana – io sono uno di loro – è sicuramente una buona notizia. Con la sua prima raccolta poetica, La destrucción es blanca (La distruzione è bianca) Myra Jara si iscrive con naturalezza nella tradizione della poesia scritta da donne: da Blanca Varela fino a Roxana Crisólogo. da Carmen Ollé fino a Monserrat Álvarez.
Come una bambina saggia, sensibile e accorta che proviene da un universo magico e sordido, Myra contempla e vive le cose del nostro mondo reale e cinico: sesso, prostituzione, abuso, morte, ma anche amore e compassione. L’io poetico trascende la propria angoscia e si esprime in versi molto intensi, esatti e sfrenati.
LA MIA magrezza estrema esiste al posto dell’assenza
è in questo caso migliore della fame
la fame si muove nei tunnel
il suo padrone è l’uomo ossessivo
ha denaro e conserva i suoi tunnel
mi affitta i suoi tunnel
arriveranno le infermiere a lavarmi la bocca
è brutale condividere il mondo
La sofferenza umana e animale è un campo da esplorare e in un certo senso, per Myra Jara, un oggetto del desiderio. La poesia è ribellione. Come il filosofo francese George Bataille, Myra cerca limiti mentali e fisici per attraversarli e andare oltre. Trasforma i viaggi della sordida esistenza umana in una poesia di una semplicità bella e acuta. E come una farfalla, l’io poetico vola disordinatamente dall’infanzia di classe agiata (la “empleada” [serva] è nella sua poesia un personaggio importante di contemplazione e identificazione) fino alla maturità, e, geograficamente, da Londra fino a un’immaginaria Mongolia, regalando lungo il percorso poesia di crudeltà, di sesso, compassione e bellezza.
(Thomas Boberg, poeta e critico danese)
penso a una donna che bacia un uomo
l’uomo è un vecchio alto e massiccio
nella sua barba bianca ho depositato farfalle pure
queste farfalle hanno piedi di acqua, pelle di acqua, ossa di fiamma
in queste farfalle esistono menti identiche alla mia
la stessa sensualità con cui accarezzo la pelle dei pesci
la stessa inclinazione ad accarezzare piante, vecchi
le farfalle nella sua barba sono piccoli petali strani
quando non resisto al dolore dei miei muscoli
imploro misticamente
dai a questa bella farfalla
la forza di volare davanti a me
vedo il volo fragile, freddo della piccola creatura
dò gocce d’acqua alla sua piccola bocca
queste farfalle soavi
resistono al trascorrere del tempo senza volontà
non sono nate per essere forti
stanno qui, dentro la barba di un uomo vecchio
non so dove farle vivere
(Traduzione dallo spagnolo di Carlo Bordini)
Myra Jara in una foto di Dino Ignani
Myra Jara è nata a Lima nel 1987 e vive a Roma. Ha studiato letteratura in America Latina, in Germania e in Italia e ha praticato danza contemporanea a Lima e a New York. Ha fatto parte per due anni (2012 e 2013) dello staff del Festival internazionale di poesia di Lima. Ha insegnato inglese basico nell’Università Statale di Lima. Ha pubblicato, in Perù, la raccolta poetica La destrucción es blanca (Lustra Ediciónes, 2015). Sue poesie sono state pubblicate su riviste di poesia in Messico, Argentina, Perù, Italia e Finlandia.
http://www.parcopoesia.it/la-distruzione-%C3%A8-bianca