Focus 2014: Zanzotto (UN BOSCO DA DIRTI)

“UN BOSCO DA DIRTI”

 

Evento curato e condotto da Silvia Secco

 

Con Enio Sartori, Francesco Carbognin, Giovanna Frene, Patrizia Dughero, Silvia Secco

 

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“Tra bosco e non bosco”

Ragioni poetiche e gesti stilistici ne “Il Galateo in Bosco” di Andrea Zanzotto”

di Enio Sartori, Quodlibet Studio, 2011

Le rapide e complesse mutazioni, che per necessità si tendono a riassumere entro il fenomeno globalizzazione, hanno provocato e provocano, in ogni luogo, lo sfaldarsi di stili di vita, oltre che effetti di sradicamento, di spaesamento, di insicurezza individuale e collettiva, tali da farci diventare un po’ tutti “migranti in casa nostra”, costringendoci, di fatto, a ripensare il senso del nostro abitare, del nostro far comunità, del nostro far lingua.

Sono questioni decisive che, come tende a dimostrare questo saggio, informano le ragioni poetiche, i movimenti e i “gesti” dello stile complessivo di Andrea Zanzotto, in particolare nell’“operazione” che il poeta solighese produce per Il Galateo in Bosco.

In quest’opera l’esperienza dell’attraversare e sostare in bosco si propone quale intensa e necessaria metafora di un abitare  che – sottratto sia a forme di idillio localistico per lo più intessute di rimozioni, sia alle rigide determinazioni politico-istituzionali ed economiche del territorio – chiede ad ognuno di noi di partecipare ad una perenne venuta al mondo dei territori. È una nascita che, in Zanzotto, ha il ritmo dell’originarsi stesso di quella parola poetica attraverso cui passa la rinascita del soggetto, così come del suo più intimo abitare le lingue, i luoghi e il mondo

 

 

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“Dirti Zanzotto”

a cura di Niva Lorenzini e Francesco Carbognin, Nuova Editrice Magenta 2011

 

Sono qui raccolti interventi di Andrea Zanzotto in parte inediti, in parte dispersi e difficilmente reperibili, ricavati da registrazioni audio e video realizzate negli ultimi trent’anni (1983-2009), unitamente agli Atti del primo Convegno di Studi dirti «Zanzotto» dedicato al Poeta a un mese dalla scomparsa. Una prima sezione comprende tre lunghi interventi pronunciati da Andrea Zanzotto in occasione di eventi organizzati dall’Università di Bologna tra il 1983 e il 2004: il lungo discorso tenuto in occasione della presentazione di Fosfeni (1983) circa le ragioni sottese alla composizione della “trilogia” inaugurata da Il Galateo in Bosco, un intervento sul tema dei rapporti tra Poesia e percezione (1989), e la Lezione Dottorale tenuta in occasione del conferimento della Laurea honoris causa da parte dell’Ateneo bolognese (8 marzo 2004). Nel corso della prima sezione va dunque configurandosi il senso complessivo di un’«esperienza poetica» ostinatamente radicata in quella esistenziale: un’esperienza che la parola dell’Autore ripercorre lucidamente, articolandola nelle circostanze storico-letterarie, filosofiche, scientifiche e stilistiche che ne hanno caratterizzato lo sviluppo. Illuminanti, a questo proposito, appaiono i ripetuti affondi autoesegetici rivolti specialmente a Dietro il Paesaggio (1951) e a Vocativo (1957), a La Beltà (1968) e a Pasque (1974): ai momenti, cioè, di massima incandescenza del primo tempo dell’«esperienza poetica» zanzottiana. Il quadro offerto dalle autoletture di Andrea Zanzotto è completato in Appendice al volume, in cui figurano i testi relativi a cinque diversi incontri con Andrea Zanzotto avvenuti tra il 2001 e il 2009. Tra questi, il testo inedito di un incontro con Enrico Baj tenuto a Varese nel 2001. Nella sezione centrale del volume, gli Atti del Convegno di Studi di Bologna ospitano i saggi di Stefano Dal Bianco, di Francesco Carbognin, di Maria Antonietta Grignani e di Philippe Di Meo, che affrontano la poetica e l’opera di Andrea Zanzotto da un punto di vista filosofico, tematico e filologico, contribuendo all’esegesi di una delle voci più significative della lirica del Novecento.

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